martedì 21 dicembre 2010

Perchè non credo nella massoneria -parte seconda-l'Elite dei ricchi

L’elite dei ricchi

L’articolo 18 degli statuti generali della società dei liberi muratori della Gran Loggia di Italia recita:
“Non può essere ammesso né essere conservato chiunque abbia esercitato o eserciti mestieri e impieghi servili, abbietti e disonoranti”.
Abbiamo con ciò la formuletta magica per ammettere al suo interno solo i più ricchi. Imprenditori, dirigenti d’azienda, avvocati, giudici, politici. L’Opulenza e lo sfarzo sanciscono il connotato, la parola d’ordine (o di passo, per usare il loro vocabolario) per far parte della confraternita che, sempre leggendo i loro statuti, dovrebbe  ( e con quale sarcasmo contraddittorio!) fare di se stessa sobrietà e giubilo.
Un commesso, un facchino, un operaio, un impiegato, ahimè, non possono lavorare al bene dell’umanità, non hanno la condizione morale per operare al grande edificio che Hiram desidera.
Non si può ricercare la verità e nessuna conoscenza nobile se non si ha un grosso conto in banca o una rilevante posizione economica.
A dar adito ai massoni dunque Gesù era un abietto, San Francesco non avrebbe mai potuto essere massone, ne lavorare al bene dell’umanità. Buddha sarebbe stato espulso dalla massoneria per cattiva condotta. Qualunque filosofia basata sulla povertà sarebbe stata sancita e decretata dal Grand’Oriente come antimassonica e sovversiva.
Vantano secolari conoscenze iniziatiche ed esoteriche, ma di quei Maestri del passato che hanno asserito che è solo la privazione dei beni, il dono delle proprietà ai poveri, la condizione per giungere alla vera conoscenza di se stessi, ecco, di questi saggi se ne dimenticano ben presto.
Meglio il potere e la ricchezza, scelta veloce e razzolata. Massone - riccone e il gioco è fatto.
L’Ossimoro è la regia formula della loro istituzione: vantano infatti un fine immateriale e filantropico e nel contempo accumulano beni terreni e quando hanno comprato un ambulanza per un ospedale del Congo e organizzato un concerto per i bambini ciechi sono a posto con la coscienza.
Più che il sole dell’Oriente dovrebbero venerare Pluto, visto che il loro impero è sostanzialmente Plutocratico.
La loro origine stessa è basata di fatto sull’affermarsi delle caste di mercanti in contrapposizione alle caste nobili. Gli abitanti del Borgo, i borghesi sono i primi massoni.
Prima di loro i valori dominanti erano quelli della lealtà, della possibilità dell’uomo di migliorarsi in differenza di valore, di essere leale a valori supremi, di credere nell’Onore. Con il 1700 invece abbiamo le grosse fazioni di industriali e mercanti che iniziano a parlarci di libertà ed equità, di tolleranza. Ovviamente, si è liberi ed eguali tutti di produrre, acquistare e consumare.
Tutta la filosofia massonica, è detto in altre parole, una filosofia per ricchi, per grassi e pasciuti mercanti. ( E’ raro, credetemi, lo dico da ex massone, è raro trovare un massone magro!)
Spesso si nascondono sotto pinguedini che nascondono i loro occhi piccoli e guardinghi, protettivi del loro denaro.
Temono di gran lunga gli intellettuali e gli artisti quando non si fanno comprare.
Perché venerano la ragione? Perché la parola ragione deriva dal latino Ratio, che era il resto di un operazione commerciale. Anche i loro oggetti di culto derivano dal dio denaro e tutta la balaustra che li determina è il lezzo del denaro.
Prendono le distanza dai vangeli perché aborriscono questo Gesù, un tipo vestito di stracci, che dice alle genti di vivere in miseria e di non farsi chiamare Maestri.
E se sei massone, e sei proprio convinto che senza il dono non ci sia salvezza dell’anima, bene! Dona i tuoi soldi ai tuoi fratelli massoni!

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